lunedì 29 giugno 2009

Trasloco



Cari tutti, come annunciato (e data la tirata d'orecchi) ho deciso di traslocare il blogghe su wordpress e fermare le attività qui su blogspot.

Non me ne vogliate, non spegnerò il blog, come disse qualcuno il web 2.0 è interazione, quindi se non siete d'accordo come sempre comments are welcome.

E per tutti l'altri ecco qui il seguito: http://cascinatollu.wordpress.com

Vi aspetto là!

Ciao

Tom

giovedì 25 giugno 2009

Web 2.0, dico la mia...


Nelle mie innumerevoli esperienze web-agricole, iniziate scrivendo su un forum e finendo tra i collaboratori di una rivista (pescato dal forum appunto) ho avuto modo di farmi qualche domanda su come funziona una rivista.

Oggi, a son di dare testate con sto benedetto web 2.0 mi sono fatto una mezza idea su cosa stia succedendo intorno a me che non posso ignorare. Traggo ispirazione da questo blog, quindi faccio un parallelo col vecchio 1.0, che peraltro (io) trovo molto simile al modo di lavorare delle riviste.

Credo che la sfida per chi lavora col modello editoriale tipo creazione di contenuti interessanti per un pubblico X - attrattiva per acquisto pubblico X - attrattiva per potenziali inserzionisti che vogliano catturare l'attenzione del pubblico X = generazione di ricavi da pubblicità = sostentamento economico della rivista (oltre agli abbonamenti) si trovi oggi a dover cambiare radicalmente approccio.

Ho notato una divisione generale, ovvero spaccatura tra i) network generalista (facebook, twitter, flickr ecc.) dove l'aggregazione è più che altro sociale, quindi potenzialmente tutti hanno interesse ad accedervi, e ii) network specialistici, dove il perno è l'argomento comune ma tutti esprimono il loro punto di vista.

Nel caso dei network generalisti è veramente difficile trovare un spazio di attenzione senza essere sufficientemente grandi (leggi, coi soldi e ben organizzati) per lasciare un segno, nei network specialistici si crea un’aggregazione di persone attorno ad un interesse comune (quindi nonostante siamo sconosciuti, io direi già un bel collante) e si discute.

A mio modo di vedere la sfida per i big è saper creare uno spazio a tema, dove persone interessate all’argomento si trovano spontaneamente e ne parlano. Solo che invece di essere decisi al tavolo gli argomenti semplicemente “arrivano”...

Perché? Se sei interessato all’argomento, probabilmente sarai interessante per chi vende servizi o beni inerenti a quell’argomento. E la tua “pubblicità” non mi darà fastidio, a patto che tu fornitore sia disposto a fare lo sforzo di parlarmi, prima di vendere.....

A questo punto però per campare la redazione, dato che tu fornitore non paghi più per la pubblicità dato che ne trai benefici comunicando alle persone –col blog, con le foto, con i video e altro- e non con “gli annunci”, come fa?

Secondo me invece di collegarti ai generalisti lasci su di te i contenuti e li limiti a chi non paga ma lasci uno spazio crescente a chi paga, a quel punto lo spazio (che diventa una risorsa scarsa) si riduce e si abbassa il sovraffollamento. Quanto? Dipende da che tipo di spazio vuoi creare, cifre ragionevoli tolgono i rumori di fondo e ti fanno campare, poi se sei bravo ..vabè, viceversa se le alzi lasci spazio vero solo ai grandi.

Però quando chiedi soldi devi anche garantire visibilità....e magari già che ci sei metti nel pacchetto anche un numero x di banner nel tuo circuito così facendomi pubblicità ti faccio pubblicità perché porto persone interessate a me a parlare nel tuo cortile....

Ho detto la mia

Ciao,
Tom

Foto

mercoledì 24 giugno 2009

Primo post, presentescion!



Ciao a tutti, primo post vero, Wow!

Chiedo scusa per il finto post, che Giuliano aveva pure commentato....non mene voglia!

Allora, chi sono? Sono un vignaiolo per passione...ma non per finta, per davvero perchè la vigna al momento pur essendo produttiva da qualche decennio è troppo piccola per poter essere il mio vero mestiere.

Mi divido tra un altro lavoro (molto cittadino) e la campagna, che curo con tutta la mia famiglia a Rocca Grimalda, dove abbiamo aperto, nel 2006, un agriturismo con camere e ristorante e dove abitiamo (come famiglia, dato che io "arrivo" solo tre anni dopo) dal 1973, primo anno di produzione dell'uva a cura di mio nonno.

Da allora di cose ne sono cambiate parecchie, l'unica cosa che purtroppo non è cambiata è la fama del Dolcetto, in particolar modo del Dolcetto di Ovada.

Bene, io ne ho fatto la base della mia produzione e sto cercando di farlo conoscere al mondo in una veste diversa da quella vista sino ad oggi perchè secondo me con quel vitigno si possono fare vini fini, equilibrati e persistenti.

E nel farlo volare, questa un po la mia missione dato che per fortuna non è la pecunia a guidarmi, ho deciso di prendere anche strade parallele: in purezza (stile Borgogna) e in taglio (stile Bordolese).

Che dire, per ora: chi vivrà vedrà!